Rouletta
Ballino avanti è il grido di inizio dei partecipanti al gioco più singolare d’Italia, che, come ogni 11 di agosto Sen Laurentin (il giorno dopo S. Lorenzo, il patrono del paese), si ritrovano nel borgo di Chambave per dare inizio al loro gioco preferito: la Rouletta.
Immaginate un gioco di bocce itinerante, in salita, dove vince chi sbaglia di meno e dove perde chi, tra grandi risate, a volte dimentica la boccia da tirare…
Facciamo un bel passo indietro nel tempo, dopo che i festeggiamenti sacri del Santo Patrono si erano esauriti, l’appuntamento era nella crotta (la cantina) dell’uno o dell’altro e lì c’era chi giocava a carte o a bocce, naturalmente dove capitava (si narra di una partita di bocce fatta nella crotta tra damigiane, bottiglioni e salsicce appese al soffitto).
Agli inizi degli anni ’70 un gruppo di appassionati (molti di loro figli e nipoti degli ideatori) ripresero la tradizione: LA ROULETTA ripartiva ufficialmente. Le regole, molto poche ma ferree: le bocce di legno vengono sorteggiate la sera prima (e non sono tutte tonde...), ogni concorrente tira la propria boccia verso il pallino (che qui è il Ballino) eseguendo una mossa che dovrà essere ripetuta da chi lo segue a chiamata. Il giudice, inflessibile, verifica che la "mossa" sia ripetuta correttamente così come la persona chiamata sia tra quelle che effettivamente devono ancora lanciare la propria boccia. Ogni errore equivale ad una tacca apposta con una lima al segna punti in dotazione ad ogni concorrente così come, ad ogni giro dei concorrenti, si verificano le bocce andate a punto (vicine al Ballino) e si penalizzano le più distanti: vince chi alla fine della giornata, dopo il tuffo di commiato, nella "piscina" che chiude la Rouletta avrà meno tacche.
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