Patrimonio culturale: Aosta

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La Clicca

Gruppi folcloristici / bande / corali  -  Aosta

Il gruppo folkloristico “La Clicca de Saint-Martin de Corléans” di Aosta, nasce nel 1958, nel quartiere nord-occidentale di Aosta, per contribuire alla salvaguardia ed alla diffusione del ricco patrimonio delle tradizioni popolari della Valle d’Aosta.

Nel 1989 si è costituito il gruppo dei bambini e dei ragazzi: il primo comprende bambini che hanno un’età compresa tra i tre e gli otto anni i secondi dai nove ai quindici anni.

Traditions Valdotaines

Gruppi folcloristici / bande / corali  -  Aosta

La storia
Il panorama storico valdostano è costellato da episodi che dimostrano la volontà dei Valdostani di essere “maîtres chez-eux” con un forte sentimento d’identità e d’indipendenza politica e culturale che ha permesso di arricchire la cultura locale senza cancellare le lingue del paese (francese e franco-provenzale) e, soprattutto, la cultura dei propri antenati.
E’ per valorizzare questo patrimonio culturale che il 20 gennaio 1948, i Signori Paul Contoz ed il Colonnello Octave Bérard prospettarono la creazione del “Comité des Traditions Valdôtaines”.
Nel 1982 la “corale Traditions Valdôtaines” prende la fisionomia di gruppo folkloristico avente come attività principali la danza, le musiche popolari suonate dalle fisarmoniche, il Fléau, il Boeus e canti popolari a libera interpretazione.

MAR - Museo Archeologico Regionale

Musei  -  Aosta

Fino all'autunno del 2024, il MAR-Museo Archeologico Regionale diventa Cantiere Museale Partecipato, META\MAR METAMORPHOSE

Sito incluso nel biglietto cumulativo Aosta archeologica

L’allestimento del MAR - Museo Archeologico Regionale si articola in un percorso tematico e cronologico.

Nella prima sala, dedicata al tema del collezionismo e alla memoria del canonico Justin Boson, primo direttore del Regio Museo nel 1929, sono esposte alcune formelle e lucerne nord-africane oltre ad alcune tavolette sumere appartenenti al gruppo dei testi economici della III Dinastia di Ur (2100-2000 a.C. circa).
Sulla suggestione degli assi commerciali e culturali dall’area mesopotamica e anatolica e della trasmissione di modelli di monumenti megalitici, trovano collocazione alcune delle stele antropomorfe ritrovate ad Aosta nello straordinario sito archeologico di Saint-Martin-de-Corléans; nelle vetrine sono esposti reperti rinvenuti in Valle d’Aosta che vanno dal Mesolitico fino all’epoca dei Salassi.

Proseguendo nella visita inizia il lungo momento consacrato alla romanizzazione che prende le mosse dal plastico di Augusta Prætoria e dal miliario costantiniano posto lungo la via delle Gallie.
Seguono le due sale dedicate ai rituali funerari dove sono presentati alcuni corredi rinvenuti all’interno delle tombe, oltre alla ricostruzione del letto funerario della necropoli di San Rocco situata all’ingresso orientale della città romana. Gli spazi dedicati all’epigrafia funeraria e ai culti della regione espongono vari reperti su cui spiccano il noto Balteo bronzeo con scene di battaglia tra Barbari e Romani e il busto di Giove Graio in argento sbalzato, rinvenuto sul Colle del Piccolo San Bernardo, associato a un ricco corredo rituale. L’edilizia pubblica è rappresentata sia da una raccolta di stampe con i principali monumenti aostani, sia da frammenti scultorei e porzioni di affreschi, mentre la vita quotidiana è presentata attraverso le suppellettili da tavola e da cottura allestite attorno alla ricostruzione di un thermopolium (locale pubblico dove si servivano vivande e bevande) di modello pompeiano. L’esposizione sulla romanità si conclude con reperti relativi agli ornamenti personali, al lusso e al benessere.

L’epoca cristiano-medievale trova espressione nella piccola sala che chiude il percorso con l’esposizione dell’ambone dell’VIII secolo, rinvenuto negli scavi della Cattedrale di Aosta, e alcuni corredi funerari, dal IV al XIV secolo, tra cui i bicchieri decorati in oro con teoria di Santi e la spada di cavaliere con speroni proveniente da Sant’Orso.

Nei sotterranei del Museo Archeologico Regionale sono conservati i resti dello spigolo sud-ovest della torre orientale della Porta Principalis Sinistra, una delle quattro porte urbiche di Augusta Prætoria, con i piani d’uso romani e l’unico tratto di terrapieno, con relativo muro di controscarpa, ancora addossato ad un tratto delle mura romane.

Il Museo ospita inoltre la prestigiosa collezione numismatica “Pautasso”, esposizione di monete dall’età greca fino al periodo sabaudo. Importante il nucleo delle monete celtiche, galliche e padane.

La sala della Collezione Carugo ospita reperti della civiltà etrusca, dell’antico Egitto e della Mesopotamia.

Per eventuali approfondimenti sulle iniziative del museo:
https://www.regione.vda.it/cultura/mostre_musei/musei/museo_archeologico_i.aspx

Il Museo Archeologico si trova in Piazza Roncas, n° 12, nel centro storico di Aosta e si raggiunge da via Croix de Ville, da via Martinet, da via Tourneuve e da via San Giocondo, tutte vie pedonali.
Il parcheggio pubblico più vicino è quello coperto dell’Ospedale Parini di Aosta, situato lungo la strada statale (via Parigi), a soli 500 m. circa dal museo.

Museo del Tesoro della Cattedrale

Musei  -  Aosta

Collocato nel deambulatorio della Cattedrale di Santa Maria Assunta, il museo presenta una panoramica significativa dell’arte valdostana dei secoli XIII-XVIII, unendo ai pezzi del ricco tesoro della Cattedrale alcune opere d’arte provenienti da diverse parrocchie della Valle.
Tra gli esemplari più preziosi, un cammeo di età romana incastonato in cornice d’oro con pietre e perle del XIII secolo, utilizzato come fibbia di piviale, nonché un pezzo unico, un dittico consolare di Onorio, testimonianza dell’arte tardo-romana.
Molto importanti le sculture gotiche, tra le quali un antico paliotto in legno scolpito del XIII/XIV secolo.
Ricchissima la rassegna di oreficerie con oggetti francesi di arte limosina e pregevoli busti reliquiari in argento incisi ed incastonati con cristalli e pietre. Sono presenti pezzi d’eccezione come la grande cassa reliquiario di San Grato, la cui esecuzione, inizialmente affidata a Guglielmo di Locana, fu completata dopo la sua morte dal fiammingo Jean de Malines.
Fa parte del museo una raccolta di sculture marmoree sepolcrali, produzioni quattrocentesche dell’artista valdostano Stefano Mossettaz.

Museo Manzetti

Musei  -  Aosta

Innocenzo Manzetti (Aosta, 1826 – 1877) è stato uno scienziato ed inventore. Mente creativa ma pragmatica, era noto nella comunità scientifica per le sue invenzioni: un automa che suona il flauto, un’automobile a vapore, una pompa idraulica, uno speciale cemento idraulico, una macchina per scolpire dall’eccezionale precisione e altro ancora. Secondo alcune fonti fu un precursore dell’invenzione del telefono, che studiò e perfezionò tra 1844 e il 1864, pur non brevettandolo.

La mostra permanente Innocenzo Manzetti: l’inventore e il suo Automa è allestita al Centro Saint-Bénin di Aosta in una sala dedicata, ricavata nell’antica sacrestia della chiesa.
Una moderna teca contiene l’Automa e l’armonium originali ideati, costruiti e adattati dallo stesso Manzetti.
Sulle pareti, sei schermi interattivi permettono di accedere a tutte le informazioni disponibili su Manzetti e sulle sue invenzioni.
Gli approfondimenti proposti riguardano in particolare temi quali i cenni biografici sull’inventore, l’illustrazione del contesto storico in cui visse, gli interessi scientifici e la descrizione puntuale di tutte le sue creazioni. Un’animazione virtuale in 3D simula invece il funzionamento dei meccanismi dell’Automa in rapporto al movimento dei tasti dell’armonium.
Due piccoli schermi, infine, contengono informazioni semplificate appositamente pensate per i bambini.